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CITAZIONE (Alice Cooper @ 29/7/2017, 13:46) Tra l'altro sarebbe divertente aprire un sondaggio per decidere cosa preferiamo tra licantropi a 2 e 4 zampe. 
Se vuoi aprilo: personalmente voterei nullo però, perché a me non fa né caldo né freddo la struttura fisica dei licantropi...
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Bellissimo questo film! Uno dei miei primi horror che vidi ai tempi di Zio Tibia, quindi il fattore nostalgico aumenta il gradimento.
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Dalla pagina facebook "Il cinema dipinto"
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Si elogiano tanto,giustamente,gli effetti dei film di Dante e Landis ma anche il prete McGill che tornando umano si trasforma al contrario non sfigura per niente.
Sempre un bel filmettino rispetto ai 2 film più famosi questo è più sul legame fratello - sorella e quello con lo zio Red che funge più da figura paterna.
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CITAZIONE (Toby Dammit @ 24/2/2014, 10:25) Mi ha deluso molto: l'ho trovato molto teen, anzi troppo, e il makeup del lupo è uno dei peggiori che abbia mai visto (Rambaldi, giusto?!).
Questo commento l'ho scritto nel 2014. C'è da dire che non lo rivedevo da tanto e che mi basavo sulla prima e ultima volta che lo vidi. In effetti non mi colpì molto.
Ora, rivedendolo, ho cambiato radicalmente opinione: l'ho ritengo un piccolo gioiello. Narrato nella tipica maniera di King (dove un adulto ricorda la sua infanzia "diversa", dovuta a degli eventi straordinari), il racconto stavolta l'ho trovato toccante, in alcuni punti anche commovente. Le dinamiche di una famiglia middle-class con un ragazzo disabile nel nucleo familiare, con tutto quello che comporta. La sua frustrazione, quella della sorella, i genitori che non riescono a rimanere imparziali dinanzi le scaramucce fra di loro. Lo zio Red (Busey), il trait d'union tra l'infanzia/adolescenza e l'età adulta. Lui adulto ma ancora bambino. Una figura fondamentale per i ragazzi senza il quale sarebbero stati completamente soli contro i loro incubi/paure/mostri.
E poi c'è la parte fantastica/orrorifica che è molto più vicina alla favola nera che all'horror vero e proprio, ma con una componente sanguinolenta efficace.
I retroscena dell'origine del mostro sono stati lasciati oscuri, dando più luce all'aspetto dell'affrontare insieme le avversità della vita, in qualunque forma si presentino.
Piacevolissimo re-watch, che mi ha fatto riscoprire questo piccolo gioiello.
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C'è speranza anche per una rivalutazione di Sotto Shock quindi? 
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CITAZIONE (Alice Cooper @ 23/9/2021, 19:48) C'è speranza anche per una rivalutazione di Sotto Shock quindi?
No, per quello non è successo e non succederà. L'ho rivisto proprio per dagli un'altra chance e confermo tutto ciò che dissi😁
p.s. per Silver Bullet confermo solo il parere non positivo del makeup del licantropo.
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Qualcuno possiede il libro? Pare sia introvabile, assieme a un altro ("Ossessione").
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Io l'avevo... lo trovai /era il 2005) su una bancarella a 3 euro ed in condizioni piuttosto decenti. L'ho poi venduto pochi mesi dopo tramite internet... con un guadagno sicuramente piuttosto esiguo rispetto al valore che potrebbe avere ora!
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Io ho "Ossessione" della Bompiani, pagato uno sputo. 
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Tienlo stretto  .
CITAZIONE (kotetsu73 @ 23/9/2021, 23:39) Comunque se avessi voluto tenere tutti i libri acquistati (sempre usati eh) mi ci sarebbero volute minimo due stanze per contenerli.
Cosa vuoi che siano due stanze? Si butta via tutto ciò che è superfluo (scarpe, vestiti, generi alimentari) e si tiene la roba importante (libri e fumetti) .
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Visto oggi: me lo ricordavo peggio, è caruccio invece.
A 10 anni di distanza, Jane rievoca la primavera del 1976 durante la quale - assieme al suo fratellino (costretto su una sedia a rotelle) Marty e a quell'ubriacone dello lo zio Red - si ritrovò ad affrontare un lupo mannaro.
Il bislacco romanzo dal quale è tratto è al meglio una bizzarria, ma Unico Indizio la Luna Piena (ottimo titolo italiano, anche se Silver Bullet fa riferimento sia alla "pallottola d'argento" in grado di uccidere i licantropi, sia alla sedia a rotelle motorizzata che Red regala a Marty) riesce ad essere uno dei film che meglio riproduce le atmosfere kinghiane: come spesso nelle opere dell'autore del Maine, ciò che appassiona è l'intrigo di relazioni complicate tra i vari protagonisti, e ad Attias (e, a quanto pare, a Coscarelli) va dato atto di avere gestito sapientemente l'impianto corale della narrazione.
Credibile nel ritrarre il difficile rapporto tra Jane e Marty, il film intriga nella descrizione di una comunità che si mobilita contro un male che non riesce a riconoscere, proponendo parentesi (tutt'altro che fuori luogo) da commedia (vedasi la scena della tagliola) e momenti drammatici (gestiti però in maniera un po' rigida).
Qualche scena di tensione (l'indagine di Jane, l'inseguimento sulle strade di campagna) è ben gestita, il problema risiede sul piano meramente orrorifico: se si eccettua l'ottima sequenza nella quale il reverendo Lowe si ritrova circondato, in chiesa, da sguardi carichi di odio, gli attacchi del licantropo sono poco incisivi e il make-up del mostro (creato da un Rambaldi ai minimi storici) è onestamente un po' ridicolo.
Ottimo per "iniziare" i piccoli al gusto dell'horror, Unico Indizio la Luna Piena richiama negli ultraquarantenni quel sapore retrò delle Notti con Zio Tibia su Italia 1 di fronte ad uno schermo televisivo di 14, massimo 19 pollici, qualità dell'immagine granulosa e pubblicità ricorrenti.
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Io non sono ultraquarantenne, ma ho ancora il 19 pollici .
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43 replies since 24/2/2014, 08:13 579 views
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