Il Luca Guadagnino Horror

(Palermo - 1971)

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  1. Alice Cooper
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    Secondo me i riflettori sono stati puntati più su Guadagnino stesso che non sul genere horror.
    Come mai a nessuno ancora frega un caxxo del cinema di Ivan Zuccon e Lorenzo Bianchini ad esempio? Come mai Re-animator e Oltre il guado sono passati inosservati e ancora lo sono a tutt'oggi?

    Per me il Suspiria di Guadagnino piuttosto che sdoganarlo ha accresciuto i pregiudizi nei confronti del genere horror. Nessuno ha detto "allora anche l'horror è un genere raffinato", quasi tutti hanno detto "ci voleva un regista autoriale non horror per portare l'autorialità all'interno di un genere che per sua natura è sempre stato rozzo e poco raffinato".


    Lo ripeto... c'è stata gente che ha affermato che il film di Guadagnino è molto più raffinato dei film di Dario Argento e Lucio Fulci. È evidente che queste persone non riescono ad andare oltre la patina della serie b di film come Paura nella città dei morti viventi cogliendo la raffinetezza celata dal marciume.
    Si fermano alle budella rivoltanti rigurgitate e non vedono la bellezza della fotografia, non colgono la perfetta unione di immagini, suoni e musica.
    Hanno insomma un pregiudizio nei confronti del genere horror.

    Il Suspiria di Guadagnino non mi è dispiaciuto ma non scherziamo. Una scena magica, suggestiva ed esoterica come quella in cui Flavio Bucci viene divorato dal cane non ce l'ha manco per scherzo. E non parlo di quando il cane si gira, lo aggredisce e lo sgozza ma di tutto quel che viene prima. Chiaro che se poi l'unica cosa che ti ricordi di quella scena è il cane che strappa pezzi di carne ti può sembrare poco raffinata.
    La cosa che io mi ricordo di più ad esempio non è quella ma quegli scorci sulla piazza e sui dettagli dei palazzi, quella lunga scivolata volante dal tetto a Flavio Bucci, come se un demone si fosse librato in volo per arrivare al cane e possederlo.
    Se non è raffinatezza questo non so cosa lo è.

    Lo stesso vale per Fulci. È logico che se ti soffermi solo su sangue, budella e cervelli stritolati ti sembra bassa macelleria, ma se presti attenzione anche ai semplici dettagli scenografici, alle musiche alle angolature sghembe sulle strade di Savannah ti rendi perfettamente conto del perchè Fulci era denominato il poeta del macabro.
    Nel film di Guadagnino c'è tanta pretenziosità autoriale, spacciata per poesia horror, ma non ci sono la vera magia e la vera poesia del vero cinema horror. Il vero cinema horror non ha bisogno della pretenziosità autoriale. Non ha bisogno che ci ricordino ogni istante che non stiamo vedendo un semplice film horror, perchè la poesia ela magia scaturiscono in modo semplice e naturale.
    Per me in questo senso è molto più orrorificamente autoriale il Re-animator di Ivan Zuccon del Suspiria di Guadzgnino. Zuccon non ha bisogno di ammantare il suo film di autorialità, il suo film è un horror autoriale e non un film horror che ricerca ossessivamente l'autorialità.
    L'autorialità di Zuccon per me è molto meno pressante di quella di Guadagnino... ma è anche molto più delirante, straniante, onirica e soprattutto orrorifica.
    Come mai nessuno l'ha premiato Ivan Zuccon? Come mai non c'è il suo film al posto di quello di Guadagnino? Come mai in Italia non si celebrano registi come Ivan Zuccon al posto di registi come Guadagnino?
    Zuccon non ha bisogno di girare remake... il suo Re-animator non è un remake infatti ma una sua visione personalissima e diversissima del racconto di Lovecraft.
    Il film di Guadagnino è nonostante tutto un remake del film di Argento. Non una ulteriore opera che si ispiri al Suspiria de Profunfis di De Quincey.

    Puoi mascherarlo di autorialità quanto vuoi ma il tuo film rimane pur sempre un remake.



    Vogliamo parlare di raffinatezza? È più raffinata la scelta di Argento o quella di Guadagnino nel modo in cui è stata rappresentata Elena Markos? È più raffinato dal punto di vista horror rappresentare Mater Suspiriorum come una vecchia orripilante e marcescente o come la solita bella figa che poi in realtà non è neanche così malvagia come dovrebbe essere?
    È più raffinato creare una dicotomia classica tra bene e male oppure creare una dicotomia apparentemente più originale e meno netta, ma in realtà altrettanto drastica nel rappresentare i cattivi come mostri ributtanti e i buoni come le solite belle fighe?
    Permettetemi di dire che la rappresentazione di Mater Suspiriorum guadagniniana rappresenta un'offesa forse sia al film di Dario Argento che al libro di De Quincey.

    È la solita strega figa e perennemente giovane che va di moda dagli anni 90 in poi. Vuoi mettere la vecchiaccia mostruosa del Suspiria originale o la figura dolente e rappresentate la prostrazione più totale della visione di De Quincey?

    Vogliamo infine parlare del modo irrispettoso con cui è stata rappresentata e trasfigurata Elena Markos? Trasformata in un mostruoso ibrido dalla forma "batracica", un essere più grottesco che spaventoso. Una sostianzale creatura ridicola e demenziale, laddove l'originale Elena Markos rappresentava la perfetta personificazione fisica dell'orrore. Una magnifica, pur repellente, visualizzazione di Mater Suspiriorum.
    Come dice la Casini nel film, una volta che hai sentito quel respiro non puoi più dimenticarlo.
     
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25 replies since 10/1/2020, 02:59   338 views
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